Incrociatore da battaglia HMS Hood

Nome: Incrociatore da battaglia HMS Hood
Notizie: La HMS Hood, terza nave da guerra della Royal Navy britannica a portare questo nome, fu un incrociatore da battaglia della classe Admiral ordinato a metà del 1916 nell'ambito dell' Emergency War Programme. Nel 1915 l'Ammiragliato britannico era impegnato nella scelta delle specifiche per una nuova classe di navi da battaglia successiva alla classe Queen Elizabeth. Il Direttore delle costruzioni navali, Eustace Tennyson-d'Eyncourt, ricevette ordine di preparare un progetto per una nuova "nave da battaglia veloce" che incorporasse le lezioni delle battaglie combattute durante la guerra in corso. Avrebbero dovuto avere quindi un bordo libero più alto, gli armamenti secondari posti a riparo dai marosi in caso di condizioni meteorologiche avverse, un pescaggio ridotto e una velocità di punta di almeno 30 nodi, mentre per l'armamento principale erano richiesti cannoni da 381. Le precedenti corazzate classe Queen Elizabeth, pionieristiche in molte innovazioni progettuali, erano però risultate eccessivamente pesanti, raggiungendo di conseguenza un pescaggio eccessivo che influì anche sulla velocità di punta, inferiore ai 25 nodi previsti. L'Ammiraglio John Jellicoe, comandante in capo della Grand Fleet, cambiò la richiesta da "navi da battaglia veloci" a grandi incrociatori da battaglia, viste le voci che davano per obsoleti tutti gli incrociatori da battaglia britannici rispetto alla nuova classe Mackensen allora in costruzione per la marina imperiale tedesca. Nei primi mesi del 1916 vennero presentati i due progetti preparati dal progettista E.L. Attwood. In aprile venne effettuata la scelta definitiva. Le nuove unità classe Admiral sarebbero state grandi navi da 262 metri, con dislocamento di 36.000 long ton. Lo scafo basso, scarsamente corazzato, ma dotato di caldaie piccole a nafta, capaci di spingere la nave alla velocità massima di 32 nodi. L'ordine per le prime tre unità venne effettuato nello stesso mese, mentre quello per la quarta arrivò pochi mesi dopo. La perdita di diversi incrociatori da battaglia britannici nel corso della battaglia dello Jutland del 1916 portò a diversi cambiamenti progettuali, tra cui una maggiore corazzatura e modifiche all'armamento. L'aumento del peso dovuto alla corazzatura aggiuntiva e alle protezioni antisommergibile rese necessario rinforzare i disegni della chiglia e dello scafo, facendo slittare l'impostazione della prima nave, la Hood, fino al settembre del 1916. Il nuovo dislocamento delle unità ammontava a 42.100 t rendendo le navi della classe pari in corazzatura alle precedenti navi da battaglia classe Queen Elizabeth ma dotate di una velocità decisamente superiore. Le modifiche progettuali vennero effettuate molto rapidamente nel tentativo di completare la prima nave della classe per partecipare al conflitto ancora in corso. Sebbene il progetto fosse stato drasticamente rivisto dopo la Battaglia dello Jutland, si comprese che rimanevano comunque alcune serie limitazioni; per questo motivo, e a causa dell'emergere delle prove che i nuovi incrociatori da battaglia tedeschi (classe Mackensen), che essi erano destinati a contrastare, non sarebbero mai stati completati, vennero annullati i lavori sulle sue navi gemelle. Questa fu l'unica nave della sua classe ad essere completata. In conseguenza di ciò la Hood fu l'ultimo incrociatore da battaglia britannico a essere completato. Venne battezzato in onore dell'ammiraglio del XVIII secolo Samuel Hood. La costruzione dell'Hood venne iniziata il 1º settembre 1916 nei cantieri John Brown & Company di Clydebank in Scozia. La nave venne varata il 22 agosto 1918 alla presenza della vedova dell'ammiraglio Horace Hood, ultimo caduto in combattimento fra i membri della famiglia Hood, morto nella battaglia dello Jutland. Il 20 maggio 1920 l'Hood entrò ufficialmente in servizio, sotto l'insegna del capitano Wilfred Tomkinson. La costruzione della nave era costata 6.025.000 sterline. Affondamento: Il 18 maggio 1941 la Bismarck prese il mare con l'incrociatore pesante Prinz Eugen. L'Ammiragliato britannico fu informato tramite ricognizione aerea della presenza delle due unità tedesche a Bergen; ma a causa delle cattive condizioni atmosferiche, non fu possibile verificare per alcuni giorni se esse fossero salpate o meno. Il 21 maggio vennero fatte salpare da Scapa Flow, sotto il comando del vice-ammiraglio Lancelot Holland, le due navi da battaglia più veloci: l'incrociatore da battaglia Hood (nave ammiraglia, al comando del Capt. Ralph Kerr, CBE), e la moderna, ma non ancora messa a punto (soprattutto in fatto di armamento), nave da battaglia classe King George V Prince Of Wales (al comando del Capt. J.C. Leach, MVO). Le due navi da battaglia erano scortate dai cacciatorpedinieri Electra (comandante Cdr. C. W. May, RN), Anthony (comandante Lt.Cdr. J. M. Hodges, RN), Echo (comandante Lt.Cdr. C. H. deB. Newby, RN), Icarus (comandante Lt.Cdr. C. D. Maud, DSO, RN), Achates (comandante Lt.Cdr. Viscount Jocelyn, RN) e Antelope (comandante Lt.Cdr. R. B. N. Hicks, DSO, RN). In seguito, quando l'ammiragliato ebbe la conferma che le navi tedesche erano salpate da Bergen, vennero fatte salpare da Scapa Flow anche le altre navi da battaglia della Royal Navy, ma era ormai troppo tardi per partecipare alla battaglia con le navi tedesche, che sarebbero state affrontate solo dalla Hood e dalla Prince of Wales, con l'appoggio degli incrociatori Norfolk e Suffolk che avevano nel frattempo intercettato la Bismarck e il Prinz Eugen presso lo stretto di Danimarca. In base alle loro segnalazioni la squadra di Holland entrò in contatto con la formazione tedesca alle 05:52 del 23 maggio ad una distanza di circa 24 km. L'Hood aprì subito il fuoco: alle 05:55 la formazione tedesca rispose concentrando il fuoco sull'incrociatore da battaglia, che si trovava davanti alla meglio protetta Prince of Wales. Questa era stata una scelta di Holland, che decise di serrare subito le distanze tenendo davanti la Hood per utilizzare al meglio la maggior portata e potenza dei cannoni da 381. A causa dell'angolo di avvicinamento però, le unità britanniche aprirono il fuoco solo con le torrette anteriori. Secondo il Lieutenat Commander A. G. Skipwith, "Spotting Officer" della nave da battaglia Prince of Wales, durante il combattimento la Hood, con sua grande sorpresa, sparò esclusivamente contro l'incrociatore pesante Prinz Eugen, tralasciando di sparare contro la Bismarck. Le due navi tedesche, invece, spararono simultaneamente contro le due unità britanniche, indirizzando il fuoco di metà dell'armamento principale contro ognuna delle due navi inglesi. Secondo le testimonianze più accreditate, quella dell'Able seaman R. Tilburn (uno dei superstiti), nelle prime fasi della battaglia la nave venne colpita sul ponte superiore dietro i fumaioli da un proiettile da 203 della terza salva del Prinz Eugen. Il colpo non penetrò nelle strutture corazzate ma incendiò una catasta di munizioni antiaeree che si trovavano in coperta. Alle 06:00 (06:01 secondo gli orologi della flotta tedesca) venne scorta dalla Prince of Wales una salva della Bismarck (la quarta) a cavallo della Hood. In pochi minuti, fra gli sguardi atterriti dei marinai inglesi, l'unità saltò in aria, la torre A venne vista salire in aria per centinaia di metri, ed alle 06:05 la nave era già affondata. Il 24 maggio 1941 il cacciatorpediniere Electra recuperò i soli 3 superstiti (Ted Briggs, Bob Tilburn e Bill Dundas), dell'equipaggio di 1.415 uomini, dell'incrociatore da battaglia. Lo stesso vice-ammiraglio Holland trovò la morte nel corso della battaglia, assieme al comandante Ralph Kerr ed a 1.412 uomini dell'equipaggio. Dopo un momento di incredulità, la Bismarck inquadrò con il proprio fuoco la Prince of Wales che, colpita più volte, si disimpegnò. La Bismarck, che inizialmente era riuscita a far perdere le proprie tracce, venne in seguito individuata ed attaccata dagli aerosiluranti Swordfish dell'Ark Royal, appartenenti alla Forza H, alla quale era appartenuta anche la Hood. La nave tedesca riuscì a schivare diversi siluri ma ebbe la sfortuna di essere colpita ad uno dei timoni diventando così ingovernabile. Ormai immobilizzata, e tenuta sotto attacco per tutta la notte dalla flottiglia di cacciatorpediniere del contrammiraglio Philip Vian, il mattino seguente la Bismarck venne messa fuori combattimento dai colpi delle navi da battaglia King George V e Rodney e successivamente affondò, a causa dei siluri lanciati contro di essa dall'incrociatore Dorsetshire o per autoaffondamento (quest'ultima ipotesi è stata accreditata dalle riprese subacquee effettuate nel 1986 durante una spedizione di ricerca sottomarina della nave guidata da Robert Ballard).
![]() Stato: Anguilla Emissione: Navi della Royal Navy Anno: 24/06/2002 Dentelli: 13½ x 13½ |
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![]() Stato: Gibraltar Emissione: Navi Anno: 03/04/1967 Dentelli: 14 x 14 Filigrana: Senza filigrana |
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